Creazione, propagazione ed infrangimento Uno tsunami si forma quando si sposta una grande massa d'acqua. Al momento si ritiene che uno Tsunami possa essere causato da: un forte sisma sottomarino, almeno di magnitudo 7 (scala Richter) o superiore; un brusco innalzamento o abbassamento del fondale marino; uno scivolamento del terreno costiero o sottomarino; un impatto di una meteorite. È da notare che un forte sisma non causa necessariamente uno tsunami: tutto dipende dal modo in cui si modifica il fondale oceanico nei dintorni della faglia.
Lo spostamento dell'acqua si propaga progressivamente e crea onde molto lunghe (generalmente qualche centinaia di chilometri) e di grande durata (qualche decina di minuti). Per confronto le normali onde marine hanno lunghezze d'onda di pochi metri e una durata di solo qualche secondo: la lunghezza, l'estensione e la durata delle onde di uno tsunami sono quindi molto superiori a quelle delle normali onde marine, mentre solo le altezze dei due tipi di onda può essere paragonabile. Quando l'evento dello tsunami si verifica vicino la costa, lo si denomina "tsunami locale".
La velocità di uno tsunami può arrivare a 500-1000 km/h in pieno oceano fino a ridursi a circa 90 km/h in prossimità delle coste.
Alcuni tsunami riescono a propagarsi per migliaia di chilometri. Questi tsunami di grande lunghezza sono generalmente di origine tettonica, poiché gli scivolamenti del terreno in acqua e le esplosioni vulcaniche causano di solito onde di minore lunghezza che si dileguano velocemente.
La forza distruttiva di uno tsunami è data dalla qunatità d'acqua sollevata, perciò un terremoto in pieno oceano può essere estremamente pericoloso, perché può essere in grado di sollevare e spostare tutta l'acqua presente al di sopra del fondale marino, anche se solo di pochi centimetri. Questa enorme massa d'acqua arrivando in prossimità delle coste trova un fondale marino sempre più basso e perciò tende a rallentare il suo fronte diventando così più corta ma sollevandosi ulteriormente. Un'onda di tsunami che in pieno mare è alta solo pochi centimetri e lunga decine di kilometri diventa in prossimità delle coste un'onda alta molti centimetri o molti metri con una lunghezza di vari kilometri. Nessuna barriera portuale è in grado di contrastare un'onda di questo tipo, che appunto i giapponesi chiamano onda di porto.
Le onde create dal vento, invece, muovono solo le masse d'acqua superficiali, senza coinvolgere i fondali, e si infrangono sulle barriere portuali. Ecco perché anche onde alte diversi metri, perfino una decina di metri, (sono numerose sulle coste del Pacifico), provocate dal vento, non trasportano abbastanza acqua da penetrare nell'entroterra. Viceversa, uno tsunami alto uno o due metri può rivelarsi devastante, perché la quantità d'acqua che trasporta gli permette di riversarsi fino a centinaia di metri nell'entroterra se la superficie è piana e senza ostacoli artificiali o naturali come gli alberi.
L' energia di uno tzunami
L'energia di uno tsunami è costante, in funzione della sua altezza e velocità: quando l'onda si avvicina alla terra, la sua altezza aumenta mentre diminuisce la sua velocità. Le onde viaggiano a velocità elevate, più o meno senza essere notabili quando attraversano le acque profonde, ma la loro altezza può crescere fino a 30 metri e più quando raggiungono la linea costiera. Gli tsunami causano gravi distruzioni su coste e isole.
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